Presentazine della Casa famiglia per ragazze madri e donne in difficoltà “Il seme della speranza” - Comunità Emmanuel Lecce

 

La Casa Famiglia “il seme della speranza”, sita in via della Repubblica 1 nel comune di Terranova Sappo Minulio,  è stata inaugurata e ha iniziato ad aprirsi all’accoglienza il 12 settembre 1998, offrendo il proprio servizio a ragazze madri e donne in difficoltà.


Nata dalla volontà della Diocesi di Oppido-Palmi, che ha coinvolto la Comunità Emmanuel nella sfida di “offrire al territorio un servizio per le donne in difficoltà e di supporto alla vita nascente”, La casa ha dimensioni e caratteristiche funzionali ed organizzative orientate al modello relazionale della famiglia, con capienza non superiore alle otto unità (comprendendo sia le donne che i bambini), tale da garantire, mediante progetti personalizzati, una conduzione ed un clima educativamente significativi, anche attraverso l’utilizzo di personale qualificato. figli minori. Le donne possono anche essere gestanti, maggiorenni e/o minorenni.
La Casa Famiglia “il seme della speranza” mira alla implementazione e  sviluppo del benessere individuale, familiare e sociale delle donne prese in carico e dei loro bambini.Queste donne sono accompagnate in questa fase delicata della loro vita,aiutandole a progettare il futuro che si prospetta loro individuando e potenziando le risorse di cui loro stesse sono portatrici. Nel caso di donne in difficoltà accolte anche con i loro figli, oltre che al superamento di eventuali condizioni di disagio sofferte dalle stesse, si punterà ad un empowerment individuale e familiare, attraverso la promozione di azioni mirate e progettualità specifiche, che consentano alla persona accolta di vivere la sua permanenza in casa famiglia come un momento di crescita personale e di raggiungimento del migliore livello di benessere possibile.
Il rientro nella realtà sociale di provenienza resta l’obiettivo prioritario di ogni intervento, per il quale si lavorerà da subito, cercando di ridurre il più possibile, là dove ciò sia possibile, la necessità di permanenza all’interno del centro.

 

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